Scuola: è tutto un quiz, dalle professionalità di eccellenza agli “asini” con patente
dicembre 28, 2012 by Nicola Nigro
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Il palio della Scuola
di Tiziana Mazzaglia
Udite! Udite! Ecco si aprono le gare! Nel Medioevo il premio sarebbe stato una bella e nobile fanciulla, nei nostri giorni, invece, si tratta di un posto di lavoro. Mah, “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”? Forse qualche articolo andrebbe aggiornato! Il lavoro oggi è un premio bandito all’asta. In questi giorni le popolazioni di tutta Italia si sono mosse per partecipare ad un concorso, non importa per cosa sia, molti non lo sanno nemmeno! «Si può avere un lavoro, bene, mi presento! Dopo cosa insegnerò? Si vedrà ». Concorrenti che gareggiano beffeggiando chi è docente precario da anni e in questo concorso potrebbe vedere realizzare una carriera che ha scelto, ha bramato, ha costruito mattone su mattone, ma forse ormai non ha più l’entusiasmo, perché la dura vita lo ha messo troppo alla prova, molti si sentono addirittura umiliati di partecipare all’ennesimo concorso e rinunciano. Seppur abilitati, gli viene chiesto, ancora una volta, di partecipare insieme a chi ha solo una laurea. Quiz di logica, come se, chi ha una laurea di logica non ne avesse mai avuta! Quiz su quiz, come in televisione! Perché ormai i mass media hanno influenzato il nostro stile di vita, ma anche, perché sarcasticamente rende più l’idea di sfida. Eppure, chi è di ruolo da anni, non è entrato con questa prassi! Bastava avere 365 giorni di servizio e si aprivano le porte! Perché loro hanno avuto una vita facile? Perché loro hanno avuto quello che la Comunità Europea sancisce? Oggi non vi sono giustizie. Anche se sei abilitato con il concorso del 2000 e non sei entrato di ruolo, non per colpa tua, ma a causa dei tagli, sei rigettato indietro nella mischia di chi ha solo una laurea. Quarantenni, Cinquantenni che hanno insegnato per circa vent’anni gareggiano con chi ne ha venti e non ha mai messo piede in un’aula e non solo! Con chi magari ha cinquant’anni e si è fatto mantenere una vita dal marito e ora che i figli sono grandi vuole andare a lavorare, per realizzarsi! (Segue: allegato 1)
Allegato_1_Il palio della Scuola
La cultura è il vero ” volano ” di un popolo
dicembre 10, 2012 by Nicola Nigro
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“Perché visitare un museo?
Un percorso dentro uno scrigno di risorse”.
di Tiziana Mazzaglia
«Il museo è uno dei luoghi che danno
l’idea più elevata dell’uomo».
André Malraux, “La psicologia dell’arte”, 1947/1949.
Perché visitare un Museo? Spesso la proposta di una visita ad una mostra d’arte suscita imbarazzo, polemiche e addirittura rifiuto. Il problema principale è l’informazione, sapere cos’è nel concreto, quali sono le sue funzioni, gli obiettivi, i suoi percorsi, la sua storia e la sua vocazione.
All’interno di un Museo vi sono discipline come: museografia, museologia, museotecnica. Queste convergono tra di loro per dar vita a quello che comunemente chiamiamo “Museo”, cioè, un luogo in cui secondo una tecnica ben precisa vengono conservati, per essere esposti, beni di prestigio sia storico che artistico, al fine di soddisfare una funzione socio-educativa.
Il Museo viene definito all’articolo 2 dello Statuto dell’International Council of Museums: « un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che compie ricerche sulle testimonianze materiali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce. le conserva, le comunica e soprattutto le espone a fini di studio, di educazione e di diletto». ( Segue allegato 1).