Cultura e società: ciò che si può espremere attraverso il teatro

maggio 20, 2013 by  
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Il ruolo del teatro: tra realtà e finzione.

di Tiziana Mazzaglia

 

 

 

Si è soliti inquadrare il teatro in una categoria carica di ambiguità, in cui c’è come una sorta di svalutazione della finzione, minacciata dalla verità. Il fingere ha in sé la simulazione, l’inganno, di un fare non riconducibile al reale. Nelle tragedie «l’azione imita l’azione», come sostiene Aristotele. Nel poema epico si assiste ad un richiamo all’azione e si avverte la necessità di intendere la simulazione, il comportarsi “come sé”. Ciò che si esprime nell’ambito della finzione può essere un riparo, una fuga, un’evasione nella fantasia, può dare corso ad una sorta di esistenza protetta dalla realtà. Ad esempio, se analizziamo un bambino mentre gioca notiamo che si vergogna di essere osservato, perché l’istinto gli dice di nascondere il proprio desiderio di finzione, vuole proteggere la dimensione fantastica in cui si rifugia. La vergogna aiuta a comprendere il tipo di rapporto che si instaura tra finzione e realtà. Il bambino si vergogna di mostrare il suo rapporto con il gioco, in cui costruisce involontariamente e istintivamente dei modelli matematici, che consentono di anticipare la realtà, l’esperienza ( Segue: Allegato_1_ Il ruolo del teatro).

Allegato 1_Il ruolo del teatro


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