La Pasqua: ieri, oggi e domani…che cambia?

marzo 27, 2013 by  
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Significati e tradizioni della celebrazione Pasquale

di Tiziana Mazzaglia

Le origini della celebrazione pasquale sono antichissime. Popolazioni nomadi semite erano solite festeggiare un rito di primavera, durante il primo novilunio dopo l’equinozio di primavera, come riporta il libro dell’Esodo (12,1-14). Si trattava di un rito per aprire la stagione dell’agricoltura, dopo il periodo invernale. Con il passare del tempo si fa coincidere questa festività con la liberazione degli Ebrei, festeggiando un mese che è l’inizio dei mesi, in cui viene rinnovato il patto di alleanza tra Dio e il suo popolo. I vangeli offrono due ricorrenze pasquali, quella del Vangelo giovanneo e quella dei Vangeli Sinottici. Queste differenze nel II secolo furono causa di divisione tra chiesa orientale e occidentale. In Asia si celebrava l’immolazione dell’agnello il quattordicesimo giorno di Nisan. In Europa, invece, si celebravano l’ultima cena e il calvario. Il periodo primaverile in cui far coincidere queste ricorrenze ha una rilevanza simbolica, in quanto riprende il concetto di rinascita, rifioritura della vita, salvezza e creazione, una primavera della vita. Per i cristiani si ha un passaggio da morte spirituale a rinascita spirituale, che implicano le passioni della carne e la grazia dello spirito. Simbolo per eccellenza del mistero Pasquale per il i Cristiani è il crocifisso, dipinto da molti maestri noti, come Giotto. Dalle ferite del Cristo fuoriescono gocce di acqua e sangue, per esprimere proprio il concetto di rinascita. La morte espressa con il sangue si tramuta in vita, simboleggiata dall’acqua. (Segue: allegato _1- significato della Pasqua)

Allegato_1_ significato della Pasqua

 

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